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Da Libro bianco.

A chi fa comodo Heidegger antisemita

La Stampa, 29 ottobre 2008


Gianni Vattimo


Non ha senso mettersi a discutere per l’ennesima volta le tesi di Farias contro Heidegger, anche se ripetute ed enfatizzate dall'Avvenire: Heidegger fu nazista nel 1933, si dimise però dal rettorato di Friburgo poco tempo dopo e negli anni successivi espose nei corsi e in vari saggi una interpretazione della filosofia di Nietzsche che non ha nulla a che fare con la lettura nazista. Che fosse un militante antisemita lo afferma Farias sulla base di indizi molto poco decisivi (la sua ammirazione per il frate Abraham a Santa Clara, uno scrittore del secolo XVII; il fatto che Heidegger, come tanti intellettuali antifascisti italiani abbia continuato per anni ad avere la tessera del partito); e non risulta che sia stato un delatore ai danni di colleghi ebrei (che i nazisti potevano riconoscere da sé). Semmai, è interessante domandarsi perché l'Avvenire si accanisca tanto contro uno dei pochi filosofi autenticamente religiosi del secolo XX, accusandolo di essere un nemico dell’Occidente cristiano - quello stesso Occidente consumista che gli ultimi papi hanno tanto spesso stigmatizzato per la perdita di ogni senso della trascendenza e di ogni rispetto per la vita dello spirito (salvo poi ricevere con tutti gli onori Bush). Buttare a mare la filosofia di Heidegger perché è stato nazista sarebbe come mettere all’indice la metafisica di Aristotele (e tanta filosofia tomistica insieme) perché pensava che la schiavitù fosse qualcosa di naturale e che le donne non avessero l’anima (ma da questo, forse, la Chiesa non dissente poi tanto). Dunque, di nuovo, perché l’attacco dell'Avvenire? Due sole spiegazioni ci vengono in mente: la prima, molto contingente, è facilmente riconoscibile nella allusione dell’articolo a Pio XII. Per sostenere che questo Papa fu un sincero oppositore del nazismo e salvatore di ebrei bisogna contrapporgli qualcuno che faccia risplendere meglio la sua non indiscussa virtù. Meglio se alla rivendicazione del dubbio antinazismo di Pio XII si accompagna una più ampia difesa dell'«Occidente cristiano», con tanti saluti al terzo mondo e alla teologia della liberazione. Ma poi: non è stato Heidegger una promessa della filosofia cattolica tedesca dei primi decenni del secolo XX? Abbandonò l’ortodossia per ragioni che non esitiamo a definire religiose. Ma è pur sempre un transfuga; e allora anche il solo sospetto di un antisemitismo - che ereditava da un monaco cattolico di qualche secolo prima - diventa una ghiotta occasione per punirlo.


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