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Da Libro bianco.

Hannah Harendt. Chi è la filosofa tedesca di origine ebraica perseguitata dai nazisti

ilsussidiario.com, 29 gennaio 2015


La redazione


Hannah Harendt è stata filosofa e scrittrice tedesca, che in seguito alle persecuzioni subìte in Germania a causa delle sue origine ebraiche è scappata in America dove ha assunto la cittadinanza statunitense. Nata ad Hannover il 14 ottobre 1906, Hannah cresce a Berlino e frequenta l'università di Marburgo. Ed è proprio qui che si innamora del professore di filosofia Martin Heidegger, restando insieme a lui fino a quando non scopre l'adesione di questi alle idee del nazismo. Nonostante tali elementi, la Harendt non smette di amare Heidegger, fino alla fine della loro relazione sentimentale e la conseguente partenza di lei verso Heidelberg, dove si laurea.

Nel 1929 si sposa con il filosofo Gunther Anders, ma il loro matrimonio dura soltanto otto anni. A causa delle sue origini ebraiche, viene perseguitata e costretta ad andarsene in Francia, a Parigi. Qui si accosta alle dottrine marxiste e fa in modo che altri ebrei vengano liberati dall'oppressione della Germania di Hitler. Nel frattempo perde la sua cittadinanza a causa del regime totalitario e diventa apolide, restando tale fino al 1951. Intanto, Hannah Harendt deve di nuovo scappare a causa dell'occupazione tedesca nel territorio francese.

Nel 1940 si sposa con il poeta connazionale Heinrich Blucher e decide andarsene con lui negli Stati Uniti. Nonostante sia oltreoceano, la sua battaglia contro le oppressioni non si ferma ela Harendt inizia a scrivere per un giornale in lingua tedesca, Aufbau. Nel 1951, diventa di nazionalità statunitense. In seguito fa pace con Heidegger e testimonia in suo favore nel corso di un processo nel quale l'uomo viene accusato di aver aiutato i nazisti. Da sottolineare anche la sua grande carriera come giornalista e insegnante. Muore per un attacco di cuore il 4 dicembre 1975 a New York. Nonostante lei abbia sempre rifiutato questa etichetta, viene universalmente considerata come una grandissima filosofa. Convinta sostenitrice di un ampio pluralismo politico, la Harendt svolge una lunga serie di analisi su numerosi filosofi storici, quali Platone, Socrate, Aristotele, Kant, Jaspers, Machiavelli e Montesquieu.

Il suo lavoro è stato possibile grazie a numerosi documenti letterari, filosofici e politici come l'eccesso del potere e dell'autorità. Hannah Harendt si è posta numerose questioni durante le sua analisi filosofica. Tra queste, la possibilità che il male possa avere alcuna radice nè memoria, ma che si basi soltanto su una sostanziale banalità.

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