Mancanza di coraggio
Categoria: Voci
Heidegger non era certo un cuor di leone...
La voce secondo cui Heidegger "non era coraggioso" è un luogo comune piuttosto diffuso. Non è legato a particolari episodi o circostanze, ma si basa probabilmente su un collegamento automatico di questo tipo: Heidegger non si oppose al regime nazista, ergo fu un codardo.
Il collegamento è doppiamente ingannevole. Per prima cosa, è avventato da un punto di vista morale: prima di lanciarsi in giudizi tranchant sul coraggio o la codardia di chicchessia, uno dovrebbe sempre chiedersi che cosa avrebbe fatto allo stesso posto e dinanzi alla medesima situazione - precauzione quanto mai d'obbligo quando si tratti di giudicare la condotta di uomini vissuti sotto un feroce regime dittatoriale. Ma, in secondo luogo, il collegamento è soprattutto immotivato sul piano dei fatti. Come giudicare, ad esempio, un gesto a tutti gli effetti eclatante come le Dimissioni dal rettorato nel 1934? Numerosi testimoni riferiscono poi di come Heidegger, dopo le dimissioni da rettore, usasse criticare aspramente e pubblicamente l'ideologia nazista, lo Stato nazista, i gerarchi nazisti e Hitler stesso in modi e in forme che arrivavano fino alla temerarietà. Il comportamento complessivamente tenuto da Heidegger durante il nazismo è descritto come particolarmente coraggioso da molti testimoni attendibili: si leggano, a questo proposito, le testimonianze riportate alla voce Studenti di Heidegger e il nazismo.
Il giudizio sul "coraggio di Heidegger" è mirabilmente sintetizzato da Hannah Arendt nel testo Martin Heidegger ha ottant'anni (in "Merkur", X, 1969):
«Heidegger si rese conto dopo poco tempo del suo "errore", e in seguito rischiò molto più di quanto allora si soleva fare nelle università tedesche. Non si può dire lo stesso di molti intellettuali che più tardi si proclamarono suoi giudici.»