Differenze tra le versioni di "Coincidentia verborum"

Da Libro bianco.
Riga 100: Riga 100:
  
  
Spesso la ''coincidentia verborum'' ha bisogno, per funzionare, di appogiarsi su ''format'' precostituiti, ovvero su preconcetti o "voci" già in circolazione - come ad esempio nel testo seguente, tratto dalla quarta di copertina del romanzo ''L'ombra di Heidegger'' di Pablo Feinmann (v. [[Riferimenti bibliografici]]):
+
Spesso la ''coincidentia verborum'' ha bisogno, per funzionare, di appogiarsi su ''format'' precostituiti, ovvero su preconcetti o "voci" già in circolazione - come ad esempio nel testo seguente, tratto dalla quarta di copertina del romanzo ''L'ombra di Heidegger'' di [[José Pablo Feinmann]]:
  
 
<blockquote>
 
<blockquote>

Versione delle 07:37, 8 mag 2012

Categoria: Metodi

Il metodo della coincidentia verborum si basa sull'applicazione del seguente paralogismo:

A usa il termine X

B usa il termine X

ergo A e B pensano la stessa cosa

A che cosa serve la coincidentia verborum

Nella letteratura sul "caso Heidegger" si fa ampio uso di coincidentia verborum ogni volta che serve una scorciatoia argomentativa per "dimostrare" la presenza di nazismo in Heidegger. Una volta individuata la parola-chiave X che funzioni da termine medio tra A (Heidegger) e B ("i nazisti"), la presenza di X in un testo di Heidegger, o anche una sua "assonanza", un "richiamo", un'"analogia", diventa prova incontrovertibile di oggettiva coincidenza tra il pensiero di Heidegger e il nazismo. Affinché il paralogismo funzioni è necessario che il termine X non sia mai interrogato né circa il suo senso proprio, né circa il senso che assume, rispettivamente, nel discorso di A e in quello di B.


Il metodo della coincidentia verborum è ben esemplificato da quella che Leo Strauss ha chiamato la Reductio ad Hitlerum, ossia il sofisma che consiste nel ritenere confutata una tesi per il semplice fatto che, incidentalmente, sia stata condivisa anche da Hitler - sofisma che nell'odierno "dibattito culturale" prende surrettiziamente il posto della reductio ad absurdum (cfr. Leo Strauss Natural Right and History Chicago University Press 1953, p. 42-43).


Il principio della reductio ad Hitlerum è esplicitamente rivendicato, come contegno interpretativo, da Th.W. Adorno nel suo pamphlet Il gergo dell'autenticità (trad. it. Bollati Boringhieri, 1989):

"Il gergo dell'autenticità [scil. il tedesco di Heidegger] è ideologia sotto forma di linguaggio ancor prima di ogni contenuto particolare" (p.109)

Come funziona

Il funzionamento della reductio ad Hitlerum è ben esemplificato dal seguente brano, tratto da un libro di Domenico Losurdo in cui, guarda caso, si parla proprio di Leo Strauss:

"Quando autori tra loro così diversi quali Strauss e Hayek procedono alla loro appassionata celebrazione dell’«uomo occidentale» a partire dall’antica Grecia, ignorano di riprendere motivi ed espressioni cari allo Heidegger degli anni trenta e ben presenti in Goebbels e nella cultura e nell’ideologia del Terzo Reich, nell’ambito del quale la polemica contro l’Ovest nemico della Germania si salda con una celebrazione senza limiti dell’Occidente di cui proprio la Germania si erge a baluardo e interprete autentico." (D. Losurdo Il linguaggio dell'Impero. Lessico dell'ideologia americana, Laterza, Roma-Bari 2007, p. 254)

In questo esempio da manuale di coincidentia verborum, la X è costituita dall'espressione "uomo occidentale", la quale, rientrando tra le "espressioni care a... e ben presenti in...", autorizza la quadruplice equazione "Strauss = Hayek = Heidegger = Goebbels". La condizione necessaria per il funzionamento dell'equazione-record è che sia preventivamente abolita ogni domanda circa una possibile differenza nel modo e nel senso in cui l'espressione X "uomo occidentale" è "presente" nei discorsi dei rispettivi quattro. Si noti che, per il modo in cui il sofisma è costruito ("Quando autori quali... procedono a... ignorano di..."), la coincidentia è già preventivamente assicurata come evidenza primaria e inoppugnabile, rispetto alla quale si possono solo trarre conclusioni.

L'applicazione della coincidentia verborum richiede pertanto l'adozione di un particolare contegno di volontaria sordità al senso. Le parole fungono da meri indicatori o "sintomi" di pensiero, o meglio di aberrazioni del pensiero. Una volta compreso come un soggetto affetto da sintomi, il pensatore in questione diventa un puro sostrato vitale in cui si riflettono più o meno meccanicamente i "temi", i "motivi", ovvero i topoi ideologici dell'epoca - sicché la lettura dei suoi testi può risolversi in un'erudita quanto eccitante "caccia al topos", che può riempire gli scaffali di intere biblioteche.

Il libro di Domenico Losurdo La comunità, la morte, l'occidente: Heidegger e l'"ideologia della guerra" è un esempio di libro interamente basato sul metodo qui descritto. I termini che compaiono nel titolo - "comunità", "morte" e "occidente" - funzionano esattamente da termini medi (X) del suddetto paralogismo, mentre il posto di A e di B è occupato via via dai personaggi che, grazie al meccanismo della coincidentia verborum, diventano inconsapevoli interpreti di una medesima patologia, che Losurdo battezza "ideologia della guerra":

  • da una parte (termine A), oltre naturalmente a Heidegger, troviamo una lunga filza di autori che va da Spengler a Edmund Burke, da Schmitt a Jünger, da Jaspers a Simmel, da Max Weber a Max Scheler, da Ludwig Klages al "primo" Thomas Mann, da Franz Rosenzweig a Martin Buber, fino a Husserl, Freud, Bergson, Wittgenstein, Croce, Gentile e altri ancora (pressoché tutti gli autori non marxisti del Novecento sono di fatto arruolati o arruolabili);
  • dall'altra parte (termine B), troviamo invece le maggiori personalità naziste da Hitler in giù, oppure categorie generali come "i nazisti", "la propaganda ufficiale", l'"ideologia del Terzo Reich", o semplicemente "il nazismo".

Il paralogismo è applicato mediante alcuni operatori argomentativo-retorici; i più frequenti sono il "sia... che..." e il "ma anche". Dove manchi un identico termine medio che consenta il passaggio immedato alla conclusione, la coincidentia è rapidamente ripristinata grazie all'uso della categoria della "somiglianza" ("assonanza", "consonanza", "questo fa pensare a quello", ecc.)

Esempi

Ecco alcuni esempi di funzionamento della coincidentia verborum tratti da La comunità, la morte, l'occidente:

"E' appena il caso di dire che i termini "internazionale" e "comunismo" risultavano odiosi sia al nazismo che a Heidegger, ..." (p. 72)

"Heidegger dichiara ... Ma anche in un discorso di Hitler del 21 marzo 1933 si può leggere:..." (p. 82)

"...Heidegger parla di "rapporto aperto e virile di autonomia e reciprocità dei popoli e degli Stati". Ed ecco come una pubblicazione propagandistica del Terzo Reich riassume un passaggio del discorso di Hitler: ..." (82-83)

"(la) categoria della «storicità», cara a Heidegger e, con modalità ovviamente diverse, anche ai nazisti" (p. 85)

"(il) mito o (il) culto dell’«uomo occidentale» o dell’«esserci occidentale» caro a Heidegger ma anche a Baeumler" (p. 85)

"anche Heidegger continua (…) a insistere (…) sul parallelismo tra Germania e Grecia, in consonanza con la propaganda ufficiale e in contintuità col topos della prima guerra mondiale." (p. 150)

"l'arcivescovo cattolico Franz Joseph Rarkowski (...) definisce la Germania come il "'popolo-cuore' dell'Europa", riprendendo una formula di Hölderlin, assai cara a Heidegger che ripetutamente la evoca con calore" (147)

[dopo aver riportato alcune citazioni da "un romanzo del 1932", da "un altro romanzo pubblicato nel 1935" e soprattutto da "ancora un altro romanzo del 1937"]: "E' evidente l'assonanza con alcuni temi cari a Heidegger" (p. 126)

"Così si esprime Hitler ... E' un tema che fa pensare, com'è noto, a Heidegger" (130)

"anche Heidegger è dell'opinione per cui [...]: una tesi che [...] ci conduce nelle vicinanze di Hitler e dei suoi ispiratori ideologici" (p. 105)

"Naturalmente, bisogna ben guardarsi da frettolose assimilazioni...." (p. 126)

Una volta che il meccanismo sia lanciato - ben inteso, guardandosi da frettolose assimilazioni - gli eventuali salti semantici non colmabili mediante la categoria intermedia della "somiglianza" sono superati di slancio mediante una variante del paralogismo originale che si basa su operatori argomentativo-retorici come il "tuttavia" (p. 59, 103) l'"eppure", o il più dottorale "epperò" (di cui si noterà un'insolita frequenza nel libro del prof. Losurdo):

A dice X

B dice non-X

epperò X e non-X significano la stessa cosa

(Si veda, ad esempio, il trattamento della questione "antisemitismo", pp. 105-107)


Spesso la coincidentia verborum ha bisogno, per funzionare, di appogiarsi su format precostituiti, ovvero su preconcetti o "voci" già in circolazione - come ad esempio nel testo seguente, tratto dalla quarta di copertina del romanzo L'ombra di Heidegger di José Pablo Feinmann:

"...il giorno del 27 maggio del 1933 [scil. il giorno del Discorso di rettorato] Heidegger affermò che «Tutto ciò che è grande... è nella tempesta», utilizzando la stessa parola, Sturm, con cui Röhm e i suoi uomini chiamavano se stessi: Sturm Abteilung"

(sul format della Simpatia per le SA si veda la relativa voce)

Metodo impiegato nei seguenti articoli:

1871201IXX

1980711IGN

1981101IRL

2021203IRE

2040419IRE

2050409IRE

2050814IAV

2071017IAV