Onniscienza teoretica

Da Libro bianco.

Categoria: Metodi

L'Onniscienza teoretica e l'Onniscienza biografica sono le due facce di uno stesso atteggiamento riconducibile a quell'habitus che si può chiamare l'onnisciente di professione, di cui traiamo una diagnosi fenomenologica dal saggio di Ivo De Genaro e Gino Zaccaria Dasein: Da-sein. Tradurre la parola del pensiero[1] (Marinotti, Milano 2007):

L’espressione «onnisciente di professione» non ha nulla di ironico, né si richiama al polymathês di Eraclito o di Platone. Ci riferiamo piuttosto a quel tipo di studioso che ha imparato ad accedere alla filosofia innanzitutto mediante l’occhio storico. Con «occhio storico» intendiamo la capacità di costruirsi un angolo visuale esterno alla filosofia, muovendo dal quale si è sempre in grado di assicurarsela come oggetto di studio e di erudizione.

Chi giunga dinanzi alla filosofia ridotta a oggetto, e resista in tale posizione, ed anzi la assuma come sua stabile condotta, arriva presto a convincersi di essere capace di accerchiare la filosofia stessa fino a poterla osservare da ogni lato e ispezionarla in ogni suo tratto e dettaglio, e ciò al fine di venire a sapere metodicamente, e dunque professionalmente, ogni cosa in merito a essa e ai “filosofi” (compresa la loro “biografia”). L’onnisciente si muove a suo agio fra documenti e scritti della tradizione filosofica, trattandoli come reperti di un che di trascorso e quindi di ri-saputo, come momenti, insomma, di una storia già scritta o sempre scrivibile. A tal fine, egli si costruisce opportuni concetti operativi o format, che hanno i caratteri dell’immediata fruibilità e della divulgabilità, e i cui assunti di fondo restano celati, oltre che chiusi a ogni interrogazione e dunque ostili a ogni genuino tradurre. Di qui la sua inclinazione al giornalismo, grazie al quale l’onnisciente viene definitivamente consacrato come un esperto e un sapiente. (p. 119)

L'Onniscienza teoretica e l'Onniscienza biografica sono i due atteggiamenti complementari che operano implicitamente in quasi tutti gli articoli raccolti nel Libro bianco: mentre la prima funge da centrale operativa dei Metodi o format metodologici via via impiegati, la seconda soprassiede alle Voci di volta in volta diffuse, assicurandole rispetto all'eventualità di una loro messa in discussione.

In alcuni casi, però, le due Onniscienze - in coppia o singolarmente - fungono esse stesse da metodo, cioè diventano stabili condotte capaci di fornire il fondamento ad ogni genere di affermazione (in una sorta di circolo vizioso per cui una cosa è "saputa" perché affermata da un onnisciente, il quale a sua volta è considerato tale perché dice cose "sapute"). Così, grazie all'Onniscienza teoretica in quanto metodo, si possono coniare a volontà concetti, immagini e metafore capaci di mimare tratti del pensiero di Heidegger di cui non si è avuta alcuna vera comprensione, mentre grazie all'Onniscienza biografica in quanto metodo si possono vedere aspetti invisibili della biografia heideggeriana, o documenti mai pubblicati, e persino fatti mai accaduti.


Metodo impiegato nei seguenti articoli

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1960412IRE

1971012IUN

1980318IST

1980501IRE02

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2011127IUN

2020319IUN

2020321IRE

2020706IUN

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2060112IWW

2081203IST

2090419ISO