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Indichiamo qui di seguito alcuni dei più ricorrenti luoghi comuni su "Heidegger e il nazismo". Il lettore della pubblicistica accademico-giornalistica sul "caso Heidegger" sarà sorpreso di sapere che:
 
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* Heidegger non insegnò mai in [[Uniforme da SA|uniforme]];
 
* Heidegger non insegnò mai in [[Uniforme da SA|uniforme]];
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* non [[Simpatia per le SA|simpatizzò per le SA]] né per alcuna organizzazione paramilitare;
 
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* non [[Divieto a Husserl|escluse mai Husserl dall'università o dalla biblioteca]]; al contrario, si adoperò perché fosse risparmiato dalle misure del regime contro i professori ebrei;
 
* non [[Divieto a Husserl|escluse mai Husserl dall'università o dalla biblioteca]]; al contrario, si adoperò perché fosse risparmiato dalle misure del regime contro i professori ebrei;
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* non [[Colleghi e studenti ebrei|epurò l'Università dagli Ebrei]] - né da nessun altro; al contrario, durante il rettorato intervenne a favore di molti suoi colleghi e studenti ebrei;
 
* non [[Colleghi e studenti ebrei|epurò l'Università dagli Ebrei]] - né da nessun altro; al contrario, durante il rettorato intervenne a favore di molti suoi colleghi e studenti ebrei;
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* non [[Allineamento dellUniversità|allineò l'università alle direttive del regime nazista]]. Al contrario, si impegnò affinché l'università restasse un luogo ''libero'' da ogni tipo di influenza. Quando si accorse che il suo tentativo era destinato a fallire, si dimise in aperto contrasto con le autorità nazionalsocialiste.
 
* non [[Allineamento dellUniversità|allineò l'università alle direttive del regime nazista]]. Al contrario, si impegnò affinché l'università restasse un luogo ''libero'' da ogni tipo di influenza. Quando si accorse che il suo tentativo era destinato a fallire, si dimise in aperto contrasto con le autorità nazionalsocialiste.
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* Non è vero che Heidegger non [[Assenza di autocritica|riconobbe mai il suo errore]]. Già prima della fine del Terzo Reich egli definiva il suo tentativo "un errore, da ogni punto di vista".
 
* Non è vero che Heidegger non [[Assenza di autocritica|riconobbe mai il suo errore]]. Già prima della fine del Terzo Reich egli definiva il suo tentativo "un errore, da ogni punto di vista".
  
* Non è vero che Heidegger non chiarì mai il senso del suo impegno come rettore e della sua temporanea adesione al nazionalsocialismo. Egli diede, al contrario, dettagliate spiegazioni.
 
  
* Non è vero che non si oppose con coraggio al nazismo. Come ha scritto Hannah Arendt: «Heidegger si rese conto dopo poco tempo del suo "errore", e in seguito rischiò molto più di quanto allora si soleva fare nelle università tedesche. Non si può dire lo stesso di molti intellettuali che più tardi si proclamarono suoi giudici.» (''Martin Heidegger ha ottant'anni'', "Merkur", X, 1969)
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* Non è vero che Heidegger non [[Assenza di autocritica|chiarì mai il senso del suo impegno]] come rettore e della sua temporanea adesione al nazionalsocialismo. Egli diede, al contrario, dettagliate spiegazioni.
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* Non è vero che non si [[Mancanza di coraggio|oppose con coraggio al nazismo]]. Come ha scritto Hannah Arendt: «Heidegger si rese conto dopo poco tempo del suo "errore", e in seguito rischiò molto più di quanto allora si soleva fare nelle università tedesche. Non si può dire lo stesso di molti intellettuali che più tardi si proclamarono suoi giudici.» (''Martin Heidegger ha ottant'anni'', "Merkur", X, 1969)
  
  

Versione delle 08:00, 7 ott 2010

Libro Bianco

Il Libro Bianco documenta l’azione svolta sui giornali italiani negli ultimi vent’anni per promuovere, presso l’opinione pubblica, l’idea di una oggettiva compromissione del pensiero e della persona di Martin Heidegger con il nazismo. Questa idea, interpretata in varie modalità e secondo vari accenti da giornalisti, saggisti, accademici, e “intellettuali” in senso lato, è entrata a far parte dell’attuale communis opinio filosofica attraverso un'operazione di martellamento mediatico a senso unico.

Attraverso la raccolta sistematica di documenti – principalmente articoli di giornale – e il loro confronto con ciò che emerge dallo studio rigoroso delle fonti, si mostra come tale operazione si svolga al di fuori del rispetto per la verità dei fatti e al di là di ogni criterio di correttezza dell’interpretazione. Il risultato è un’immagine ampiamente fuorviante del pensiero di Heidegger e gravemente diffamatoria della sua persona.

Mentre la verità si può dire in molti modi, la menzogna tende a essere ripetitiva. Con "menzogna" non intendiamo qui la deliberata volontà di sovvertire la verità ... Ad esempio, è noto che il linguaggio dei regimi totalitari consista nel replicare ossessivamente pochi stilemi, in obbedienza alla regola secondo cui una menzogna ripetuta cento volte diventa una verità (Goebbels). Allo stesso modo, il discorso su Heidegger e il nazismo utilizza un numero limitato di format che vengono combinati fra di loro e ripetuti, fino a diventare verità accreditate. La ripetizione dei format richiede volonterosi esecutori, alcuni dei quali si accreditano come "esperti" di Heidegger proprio in virtù del fatto che ripetono "verità accreditate". Nella pubblicistica accademico-giornalistica su "Heidegger e il nazismo" è piuttosto frequente osservare il seguente fenomeno: personaggi di secondo e terzo piano della scena intellettuale - quali Victor Farias, Elzbieta Ettinger, Emmanuel Faye o Pablo Feinmann - vengono improvvisamente promossi al rango di autorevolissimi intenditori, encomiabili studiosi e raffinati interpreti da tutto il coro della stampa. Il loro merito: aver contribuito alla causa della nazificazione di Heidegger mediante ripetizione del format.


Il Libro bianco rivela i format metodologici e le voci che vengono utilizzate


Qualche notizia su Heidegger e il nazismo

Indichiamo qui di seguito alcuni dei più ricorrenti luoghi comuni su "Heidegger e il nazismo". Il lettore della pubblicistica accademico-giornalistica sul "caso Heidegger" sarà sorpreso di sapere che:


  • Heidegger non insegnò mai in uniforme;





  • non allineò l'università alle direttive del regime nazista. Al contrario, si impegnò affinché l'università restasse un luogo libero da ogni tipo di influenza. Quando si accorse che il suo tentativo era destinato a fallire, si dimise in aperto contrasto con le autorità nazionalsocialiste.


  • Non è vero che Heidegger non riconobbe mai il suo errore. Già prima della fine del Terzo Reich egli definiva il suo tentativo "un errore, da ogni punto di vista".


  • Non è vero che Heidegger non chiarì mai il senso del suo impegno come rettore e della sua temporanea adesione al nazionalsocialismo. Egli diede, al contrario, dettagliate spiegazioni.


  • Non è vero che non si oppose con coraggio al nazismo. Come ha scritto Hannah Arendt: «Heidegger si rese conto dopo poco tempo del suo "errore", e in seguito rischiò molto più di quanto allora si soleva fare nelle università tedesche. Non si può dire lo stesso di molti intellettuali che più tardi si proclamarono suoi giudici.» (Martin Heidegger ha ottant'anni, "Merkur", X, 1969)



Struttura del Libro bianco

Nel Libro bianco sono raccolti gli Articoli usciti sui quotidiani e i periodici italiani dal 1986 a oggi in cui si parla di Heidegger in relazione al nazismo. Ogni articolo rinvia a una o più Voci e Metodi, nonché ad altri articoli o documenti collegati.


Categorie

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