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Da Libro bianco.

Libro Bianco

Il Libro Bianco documenta l’azione svolta sui giornali italiani negli ultimi vent’anni per promuovere, presso l’opinione pubblica, l’idea di una oggettiva compromissione del pensiero e della persona di Martin Heidegger con il nazismo. Questa idea, interpretata in varie modalità e secondo vari accenti da giornalisti, saggisti, accademici, e “intellettuali” in senso lato, è entrata a far parte dell’attuale communis opinio filosofica attraverso un'operazione di martellamento mediatico a senso unico.

Attraverso la raccolta sistematica di documenti – principalmente articoli di giornale – e il loro confronto con ciò che emerge dallo studio rigoroso delle fonti, si mostra come tale operazione si svolga al di fuori del rispetto per la verità dei fatti e al di là di ogni criterio di correttezza dell’interpretazione. Il risultato è un’immagine ampiamente fuorviante del pensiero di Heidegger e gravemente diffamatoria della sua persona.

Mentre la verità si può dire in molti modi, la menzogna tende a essere ripetitiva. Con "menzogna" non intendiamo qui la deliberata volontà di sovvertire la verità ... Ad esempio, è noto che il linguaggio dei regimi totalitari consista nel replicare ossessivamente pochi stilemi, in obbedienza alla regola secondo cui una menzogna ripetuta cento volte diventa una verità (Goebbels). Allo stesso modo, il discorso su Heidegger e il nazismo utilizza un numero limitato di format che vengono combinati fra di loro e ripetuti, fino a diventare verità accreditate. La ripetizione dei format richiede volonterosi esecutori, alcuni dei quali si accreditano come "esperti" di Heidegger proprio in virtù del fatto che ripetono "verità accreditate". Nella pubblicistica accademico-giornalistica su "Heidegger e il nazismo" è piuttosto frequente osservare il seguente fenomeno: personaggi di secondo e terzo piano della scena intellettuale - quali Victor Farias, Elzbieta Ettinger, Emmanuel Faye o Pablo Feinmann - vengono improvvisamente promossi al rango di autorevolissimi intenditori, encomiabili studiosi e raffinati interpreti da tutto il coro della stampa. Il loro merito: aver contribuito alla causa della nazificazione di Heidegger mediante ripetizione del format.


Il Libro bianco rivela i format metodologici e le voci che vengono utilizzate


Qualche notizia su Heidegger e il nazismo

Indichiamo qui di seguito alcuni dei più ricorrenti luoghi comuni su "Heidegger e il nazismo". Il lettore della pubblicistica accademico-giornalistica sul "caso Heidegger" sarà sorpreso di sapere che:

Heidegger non insegnò mai in uniforme;

non escluse mai Husserl dall'università o dalla biblioteca; al contrario, si adoperò perché fosse risparmiato dalle misure del regime contro i professori ebrei

non epurò l'Università dagli Ebrei - né da nessun alro; al contrario, intervenne a favore di molti suoi colleghi e studenti ebrei

Si dimise dal rettorato solo dieci mesi dopo l'assunzione, in aperto contrasto con le autorità

Non è vero che Heidegger non riconobbe mai il suo errore.


Struttura del Libro bianco

Nel Libro bianco sono raccolti gli Articoli usciti sui quotidiani e i periodici italiani dal 1986 a oggi in cui si parla di Heidegger in relazione al nazismo. Ogni articolo rinvia a una o più Voci e Metodi, nonché ad altri articoli o documenti collegati.


Categorie

Il Libro bianco si può consultare partendo da una delle seguenti categorie:

a cui si aggiungono due categorie complementari:


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