Differenze tra le versioni di "Negazionismo"
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Una versione più ''soft'', ma non meno infamante, è quella della [[Denazificazione]]. | Una versione più ''soft'', ma non meno infamante, è quella della [[Denazificazione]]. |
Versione delle 09:16, 2 dic 2015
Categoria: Voci
Chi nega il nazismo di Heidegger è un negazionista
La curiosa equazione è stata proposta per la prima volta da E. Faye nel libro Heidegger: l'introduction du nazisme dans la philosophie ed è stata poi rilanciata da Donatella Di Cesare nella forma: "Chi nega l'antisemitismo di Heidegger è un neonazista":
A sua volta von Hermann [sic] nega l'antisemitismo. E a questo proposito va detto che chi si ostina a negare e a denegare, senza dunque prendere le distanze da argomenti nazisti, già per questo si situa nel neonazismo"<ref>Donatella Di Cesare Heidegger & Sons. Eredità e futuro di un filosofo (Bollati Boringhieri, Torino 2015).</ref>
L'equazione Faye-Di Cesare gioca subdolamente sulle accezioni del verbo negare e le sue assonanze con l'infame e infamante negazionismo - ovvero la negazione della realtà storica dell'Olocausto<ref>Propagare idee negazioniste è un reato riconosciuto dalla legge in diversi paesi. Il Consiglio dell'Unione Europea, nella Decisione Quadro 2008/913/GAI del 28 novembre 2008, ha stabilito che sono considerati punibili in quanto reati penali "l'apologia, la negazione o la minimizzazione grossolana in pubblico dei crimini di genocidio o contro l'umanità"</ref> -, il tutto sulla base della premessa implicita che in Heidegger vi sia un innegabile nazismo e/o antisemitismo.
Una versione più soft, ma non meno infamante, è quella della Denazificazione.
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