Differenze tra le versioni di "Immunitas fictionis"

Da Libro bianco.
(Metodo applicato nei seguenti Articoli:)
(Categoria: Metodi)
 
(4 versioni intermedie di uno stesso utente non sono mostrate)
Riga 4: Riga 4:
 
E' la peculiare immunità di cui si gode quando ci si fa portatori di un'ipotesi (''fictio'') allo scopo di discuterla criticamente. Ad esempio, un teologo che in un suo trattato discutesse l''ipotesi'' della non esistenza di Dio, o un giurista che in un commentario considerasse l' ''ipotesi'' della legittimità del regicidio, potrebbero invocare l'eccezione dell' ''immunitas fictionis'' dinanzi a un eventuale tribunale d'inquisizione o di censura.
 
E' la peculiare immunità di cui si gode quando ci si fa portatori di un'ipotesi (''fictio'') allo scopo di discuterla criticamente. Ad esempio, un teologo che in un suo trattato discutesse l''ipotesi'' della non esistenza di Dio, o un giurista che in un commentario considerasse l' ''ipotesi'' della legittimità del regicidio, potrebbero invocare l'eccezione dell' ''immunitas fictionis'' dinanzi a un eventuale tribunale d'inquisizione o di censura.
  
Tale ''immunitas'' può però essere abusata, e diventare un mero espediente per garantirsi la licenza di fare ogni genere di affermazioni senza dover subire l'onere della prova o dell'argomentazione. Nel suo odierno utlizzo, l' ''immunitas fictionis'' diventa licenza... di ''fiction'' (!): se dichiaro in partenza che ciò che scrivo appartiene al genere ''fiction'', allora ho licenza di dire tutto ciò che voglio. Questo metodo è stato sperimentato con successo da [[José Pablo Feinmann]] nel libro ''L'ombra di Heidegger'' ed ha guadagnato popolarità negli ultimi anni (si veda l'incredibile ''Gli occhiali di Heidegger'' e le varie ''pièce'' teatrali con variazioni sui temi classici: Heidegger e Löwith, Heidegger e Celan, Heidegger e Hannah Arendt, etc...)
+
Tale ''immunitas'' può però essere abusata, e diventare un mero espediente per garantirsi la licenza di fare ogni genere di affermazioni senza dover subire l'onere della prova o dell'argomentazione. Nel suo odierno utlizzo, l' ''immunitas fictionis'' diventa licenza... di ''fiction'' (!): se dichiaro in partenza che ciò che scrivo appartiene al genere ''fiction'', allora ho licenza di dire tutto ciò che voglio. Questo metodo è stato sperimentato con successo da José Pablo Feinmann nel libro ''L'ombra di Heidegger''<ref> José Pablo Feinmann [https://books.google.co.uk/books/about/L_ombra_di_Heidegger.html?id=Ns44PQAACAAJ&redir_esc=y| ''L'ombra di Heidegger'' (Neri Pozza, 2007)]</ref> ed ha guadagnato popolarità negli ultimi anni (si veda l'incredibile ''Gli occhiali di Heidegger''<ref> Thaisa Frank [https://books.google.co.uk/books?id=vEuQSQAACAAJ&dq=gli+occhiali+di+heidegger&hl=en&sa=X&ved=0ahUKEwjmr7btlr7JAhVGzRQKHRGEC3YQ6AEIHTAA| ''Gli occhiali di Heidegger'' (Neri Pozza, 2010)]</ref> e le varie ''pièce'' teatrali con variazioni sui temi classici: Heidegger e Löwith,<ref>Michel Deutsch e Philippe Lacoue-Labarthe [https://books.google.co.uk/books?id=TSHyAAAACAAJ&dq=sit+venia+verbo&hl=en&sa=X&ved=0ahUKEwi6i5-Gl77JAhWBoBQKHbb5AD8Q6AEIJDAB| ''Sit venia verbo. Un dramma su Heidegger e il nazismo'' trad. di S. Arcoleo (Interlinea, 1998)]</ref> Heidegger e Celan, Heidegger e Hannah Arendt,<ref> Pio Colonnello [https://books.google.co.uk/books?id=OQwKBvDTt4gC&lpg=PP1&ots=eNart3c4aY&dq=colonnello%20pio%20heidegger%20e%20hannah%20arendt&pg=PP1#v=onepage&q&f=false| ''Martin Heidegger e Hannah Arendt: Lettera mai scritta'' (Guida, 2009)]</ref>
  
 
La mescolanza di realtà e finzione è una caratteristica costante dei libri sul "nazismo di Heidegger", da [[Victor Farias|Farias]] a [[Emmanuel Faye]] passando per [[Elzbieta Ettinger]] e [[Domenico Losurdo]]. Non è quindi esatto quello che scrivono i prefatori del libro di Feinmann: «Nessuno prima di Feinmann aveva sperimentato la finzione letteraria per affrontare la compromissione di Heidegger con il nazionalsocialismo» (si veda [[2070704IRE]]). Si può tuttavia concedere che nessuno, prima di Feinmann, avesse considerato che l'elemento ''fiction'' delle loro "ricerche" fosse non un difetto da nascondere, ma la ''virtù'' da esibire. In questo senso il libro di Feinmann rappresenta a tutti gli effetti una novità nel panorama della pubblicistica anti-heideggeriana.
 
La mescolanza di realtà e finzione è una caratteristica costante dei libri sul "nazismo di Heidegger", da [[Victor Farias|Farias]] a [[Emmanuel Faye]] passando per [[Elzbieta Ettinger]] e [[Domenico Losurdo]]. Non è quindi esatto quello che scrivono i prefatori del libro di Feinmann: «Nessuno prima di Feinmann aveva sperimentato la finzione letteraria per affrontare la compromissione di Heidegger con il nazionalsocialismo» (si veda [[2070704IRE]]). Si può tuttavia concedere che nessuno, prima di Feinmann, avesse considerato che l'elemento ''fiction'' delle loro "ricerche" fosse non un difetto da nascondere, ma la ''virtù'' da esibire. In questo senso il libro di Feinmann rappresenta a tutti gli effetti una novità nel panorama della pubblicistica anti-heideggeriana.
 +
 +
----
 +
<references/>
  
 
==Metodo applicato nei seguenti [[Articoli]]:==
 
==Metodo applicato nei seguenti [[Articoli]]:==
Riga 27: Riga 30:
 
[[2110414IWW]] Itali@magazine 14 aprile 2011 ''Hannah Arendt e Martin Heidegger: la banalità dell’amore'' Mariano Colla
 
[[2110414IWW]] Itali@magazine 14 aprile 2011 ''Hannah Arendt e Martin Heidegger: la banalità dell’amore'' Mariano Colla
  
[[2110801IAR]] L'Arena 1 agosto 2011 ''Senza gli occhiali di un ebreo Heidegger è cieco'' lavia Marani
+
[[2110801IAR]] L'Arena 1 agosto 2011 ''Senza gli occhiali di un ebreo Heidegger è cieco'' Lavia Marani

Versione attuale delle 22:17, 2 dic 2015

Categoria: Metodi

E' la peculiare immunità di cui si gode quando ci si fa portatori di un'ipotesi (fictio) allo scopo di discuterla criticamente. Ad esempio, un teologo che in un suo trattato discutesse lipotesi della non esistenza di Dio, o un giurista che in un commentario considerasse l' ipotesi della legittimità del regicidio, potrebbero invocare l'eccezione dell' immunitas fictionis dinanzi a un eventuale tribunale d'inquisizione o di censura.

Tale immunitas può però essere abusata, e diventare un mero espediente per garantirsi la licenza di fare ogni genere di affermazioni senza dover subire l'onere della prova o dell'argomentazione. Nel suo odierno utlizzo, l' immunitas fictionis diventa licenza... di fiction (!): se dichiaro in partenza che ciò che scrivo appartiene al genere fiction, allora ho licenza di dire tutto ciò che voglio. Questo metodo è stato sperimentato con successo da José Pablo Feinmann nel libro L'ombra di Heidegger<ref> José Pablo Feinmann L'ombra di Heidegger (Neri Pozza, 2007)</ref> ed ha guadagnato popolarità negli ultimi anni (si veda l'incredibile Gli occhiali di Heidegger<ref> Thaisa Frank Gli occhiali di Heidegger (Neri Pozza, 2010)</ref> e le varie pièce teatrali con variazioni sui temi classici: Heidegger e Löwith,<ref>Michel Deutsch e Philippe Lacoue-Labarthe Sit venia verbo. Un dramma su Heidegger e il nazismo trad. di S. Arcoleo (Interlinea, 1998)</ref> Heidegger e Celan, Heidegger e Hannah Arendt,<ref> Pio Colonnello Martin Heidegger e Hannah Arendt: Lettera mai scritta (Guida, 2009)</ref>

La mescolanza di realtà e finzione è una caratteristica costante dei libri sul "nazismo di Heidegger", da Farias a Emmanuel Faye passando per Elzbieta Ettinger e Domenico Losurdo. Non è quindi esatto quello che scrivono i prefatori del libro di Feinmann: «Nessuno prima di Feinmann aveva sperimentato la finzione letteraria per affrontare la compromissione di Heidegger con il nazionalsocialismo» (si veda 2070704IRE). Si può tuttavia concedere che nessuno, prima di Feinmann, avesse considerato che l'elemento fiction delle loro "ricerche" fosse non un difetto da nascondere, ma la virtù da esibire. In questo senso il libro di Feinmann rappresenta a tutti gli effetti una novità nel panorama della pubblicistica anti-heideggeriana.


<references/>

Metodo applicato nei seguenti Articoli:

2070704IRE La Repubblica 4 luglio 2007 Il romanzo di Heidegger Antonio Gnoli e Franco Volpi

2071123IRE La Repubblica 23 novembre 2007 Quel nazista di Heidegger Marco Lombardi

2071017IAV Avanti! 17 ottobre 2007 L'ombra di Heidegger Elio Matassi

2100731IRE La Repubblica 31 luglio 2010 Savyon Liebrecht intervista di Susanna Nierenstein

2101027IWW Fuori le mura 27 settembre 2010 Hannah Arendt ama Martin Heidegger: non può, non deve… ma vuole Erminio Fischetti

2110121IWW WUZ 21 gennaio 2011 Gli occhiali di Heidegger Thaisa Frank

2110329IXX ADN Kronos 29 marzo 2011 Teatro: 'La banalita' dell'amore', storia di una relazione proibita al Piccolo Eliseo di Roma

2110414IWW Itali@magazine 14 aprile 2011 Hannah Arendt e Martin Heidegger: la banalità dell’amore Mariano Colla

2110801IAR L'Arena 1 agosto 2011 Senza gli occhiali di un ebreo Heidegger è cieco Lavia Marani