Differenze tra le versioni di "Nomina al rettorato"
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Heidegger non fu affatto "nominato", ma fu ''eletto'' rettore - eletto dall'unanimità del corpo docente dell'Università. La frequenza di questo piccolo ''spostamento semantico'' nel linguaggio della pubblicistica sul caso-Heidegger è sintomatica: dicendo "nominato" anziché "eletto" si suggerisce l'idea che "dietro" l'assunzione del rettorato vi fosse una volontà ''esterna'' all'Università, una volontà che avrebbe trovato in Heidegger il suo fedele interprete. | Heidegger non fu affatto "nominato", ma fu ''eletto'' rettore - eletto dall'unanimità del corpo docente dell'Università. La frequenza di questo piccolo ''spostamento semantico'' nel linguaggio della pubblicistica sul caso-Heidegger è sintomatica: dicendo "nominato" anziché "eletto" si suggerisce l'idea che "dietro" l'assunzione del rettorato vi fosse una volontà ''esterna'' all'Università, una volontà che avrebbe trovato in Heidegger il suo fedele interprete. | ||
− | L'origine di questa idea, secondo cui l'elezione di Heidegger sarebbe stata eterodiretta, risale a Hugo Ott. Con due articoli pubblicati nel 1984 su giornali di storia locale, il professor Ott era sul punto di accreditarsi come l'inquisitore ufficiale di Heidegger in Germania quando Victor Farias, dalla Francia, gli rubò la scena con il famoso ''Heidegger e il nazismo'' (1986). Ott tentò di recuperare pubblicando a sua volta un libro, ''Martin Heidegger: Unterwegs zu seiner Biographie'' (1988), che risultò però troppo professorale e non abbastanza spregiudicato per raggiungere l'impatto mediatico del rivale (v. [[Riferimenti bibliografici]]). | + | L'origine di questa idea, secondo cui l'elezione di Heidegger sarebbe stata eterodiretta, risale a Hugo Ott. Con due articoli pubblicati nel 1984 su giornali di storia locale, il professor Ott era sul punto di accreditarsi come l'inquisitore ufficiale di Heidegger in Germania quando [[Victor Farias]], dalla Francia, gli rubò la scena con il famoso ''Heidegger e il nazismo'' (1986). Ott tentò di recuperare pubblicando a sua volta un libro, ''Martin Heidegger: Unterwegs zu seiner Biographie'' (1988), che risultò però troppo professorale e non abbastanza spregiudicato per raggiungere l'impatto mediatico del rivale (v. [[Riferimenti bibliografici]]). |
La tesi di H. Ott è che l'elezione di Heidegger a rettore fu il risultato di "intrighi" maturati "dietro le quinte" ad opera | La tesi di H. Ott è che l'elezione di Heidegger a rettore fu il risultato di "intrighi" maturati "dietro le quinte" ad opera |
Versione delle 16:45, 4 mar 2011
Categoria: Voci
Heidegger fu nominato rettore...
Heidegger non fu affatto "nominato", ma fu eletto rettore - eletto dall'unanimità del corpo docente dell'Università. La frequenza di questo piccolo spostamento semantico nel linguaggio della pubblicistica sul caso-Heidegger è sintomatica: dicendo "nominato" anziché "eletto" si suggerisce l'idea che "dietro" l'assunzione del rettorato vi fosse una volontà esterna all'Università, una volontà che avrebbe trovato in Heidegger il suo fedele interprete.
L'origine di questa idea, secondo cui l'elezione di Heidegger sarebbe stata eterodiretta, risale a Hugo Ott. Con due articoli pubblicati nel 1984 su giornali di storia locale, il professor Ott era sul punto di accreditarsi come l'inquisitore ufficiale di Heidegger in Germania quando Victor Farias, dalla Francia, gli rubò la scena con il famoso Heidegger e il nazismo (1986). Ott tentò di recuperare pubblicando a sua volta un libro, Martin Heidegger: Unterwegs zu seiner Biographie (1988), che risultò però troppo professorale e non abbastanza spregiudicato per raggiungere l'impatto mediatico del rivale (v. Riferimenti bibliografici).
La tesi di H. Ott è che l'elezione di Heidegger a rettore fu il risultato di "intrighi" maturati "dietro le quinte" ad opera di "un gruppo di professori nazisti o simpatizzanti" (cfr. Martin Heidegger: Unterwegs zu seiner Biographie, pp. 150 sg.)
Tuttavia, la tesi del "complotto nazista" è smentita da una circostanza e da una testimonianza.
La circostanza è che, una volta eletto rettore, Heidegger nominò decani unicamente personalità lontane o lontanissime dal nazionalsocialismo (tra cui il socialdemocratico von Möllendorff, ex rettore di fatto destituito dal nuovo regime). Nessun "professore nazista o simpatizzante" fu nominato ad alcun ruolo di responsabilità nell'università. Insomma, un complotto nazista il cui risultato... fu l'estromissione dei nazisti dall'università!
La testimonianza è quella di suor Adelgundis Jägerschmidt, all'epoca dei fatti studentessa del canonico Josef Sauer, rettore dell'università prima di Heidegger. Suor Jägerschmidt ricorda un incontro con Sauer in cui quest'ultimo disse: "E' appena andato via Heidegger. L'ho convocato da me per convincerlo a diventare rettore".
Per una ricostruzione attendibile delle vicende relative all'elezione di Heidegger si veda la Prefazione di François Fédier agli Scritti politici pp. 90 sg.