Aereo del Führer

Da Libro bianco.

Categoria: Voci


"Heidegger, in un corso, ha celebrato l'aereo di Hitler"



La frase "incriminata" si trova nel corso del semestre estivo 1934 Logik als die Frage nach dem Wesen der Sprache (GA 38), p. 83:

«Wenn das Flugzeug freilich den Führer von München zu Mussolini nach Venedig bringt, dann geschieht Geschichte.»

(«Invece, quando l'aereo porta il Führer da Monaco a Venezia, all'incontro con Mussolini, ha luogo Geschichte»)

Il paragrafo in cui cade questa frase inizia con la domanda: «Meint "Geschichte" und "Geschichte" dasselbe?» - «"Geschichte" e "Geschichte" significano la stessa cosa?» Si tratta (come sempre, in fenomenologia) di distinguere tra il senso corrente di un concetto e il suo senso essenziale. Heidegger, che oltre a essere un fenomenologo è anche un docente, inizia presentando il concetto nel suo senso corrente e apparentemente non problematico (ovvero quello che "tutti" credono di conoscere e usano) per mostrarne via via il carattere incongruo, ambiguo e quindi intrinsecamente problematico, e ciò allo scopo di risvegliare nell'interlocutore il bisogno di un'intesa più essenziale. Si tratta di un metodo piuttosto familiare in filosofia, che prende il nome dal suo inventore: metodo socratico.

Il concetto che qui Heidegger sottopone a critica fenomenologica (o "distruzione" - Destruktion) è quello nominato dalla parola tedesca Geschichte, il cui senso corrente corrisponde all'italiano "storia". Al fine di preparare un'intesa fenomenologicamente fondata di tale concetto, Heidegger inizia quindi la sua analisi prendendo le misure della sua intesa corrente. Qual è il tratto-guida di tale intesa corrente? La prima cosa che appare è che, correntemente, si ritiene che la Geschichte sia connessa allo scorrere del tempo. Ma, se così fosse, allora il semplice svolgersi di un evento "nel" tempo, ad esempio il movimento rotatorio delle eliche di un aeroplano, sarebbe un che di geschichtlich - diremmo noi: di "storico". Ma così non è: e infatti non lo definiamo tale. Invece, se quell'aereo (oltre a far girare le eliche) dovesse portare Hitler da Monaco a Venezia all'incontro con Mussolini, ebbene, in tal caso ciascuno di noi direbbe senz'altro che accade qualcosa di "storico" - tanto che l'aereo (aggiunge Heidegger, non senza ironia!) finirà un giorno per essere esposto in un museo...

Si tratta insomma di un modo semplice ed efficace di rendere evidente agli studenti di allora (e ai lettori di oggi, posto che siano provvisti di sufficiente capacità di comprensione) la singolare ambiguità del concetto comune "storia", dunque la sua fondamentale insufficienza, servendosi di un esempio preso dall'attualità di allora (e che, guarda caso, ritroviamo proprio sui manuali di "storia" di oggi...). Niente a che vedere, insomma, con una celebrazione feticista dell'"Aereo del Führer"!

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