Regola del 2 a 1

Da Libro bianco.

Categoria: Metodi

E' una delle regole fondamentali del giornalismo politico: nei casi in cui si debba presentare un fatto o un'opinione divergenti rispetto alla linea ufficiale, si fa in modo di inserire tale fatto o tale opinione in un botta-e-risposta in cui l'ultima parola sia sempre lasciata all'interprete della linea. In tal modo, qualunque sia il dibattito messo in scena, e qualunque siano i "punti" messi a segno dalla parte avversaria, la linea ufficiale esce sempre vittoriosa e addiritura rafforzata. Nel giornalismo politico in senso stretto, ad esempio nei telegiornali della RAI, la regola si esplica nel cosiddetto "panino", in cui la dichiarazione della parte politica avversa va sempre sistemata in mezzo a due dichiarazioni della parte politica amica. Nelle pagine culturali dei giornali la regola non cambia. Così, nei rari casi in cui il caporedattore accetti di pubblicare una lettera di riposta o di replica a un articolo, prima si costringe il "replicante" alla massima concisione possibile («sa, abbiamo poco spazio...»), poi si aggiunge in calce la contro-replica dell'autore dell'articolo, il quale dirà che il replicante non ha però replicato a tutti i punti da lui sollevati nell'articolo - in modo che la "partita" si chiuda immancabilmente sul 2 a 1.

Metodo applicato nei seguenti Articoli:

1920210IST La Stampa 10 febbraio 1992 Heidegger salì in cattedra e sgridò Hitler Pierluigi Battista

1980314IST La Stampa 14 marzo 1998 Heidegger nazista non per caso Enzo Bettiza

1980628ISO Il Sole 24 ore 28 giugno 1998 Il punto su Heidegger nazista Amato / Ferraris

1980813IXX Liberal 13 agosto 1998 Curatore-recensore, scontro d'alta scuola Zaccaria / Accetto

1980912IMA02 Il manifesto 12 settembre 1998 Se il nazismo diventa socialismo nazionale Sandro Mezzadra

1990301IRL La Rivista dei Libri marzo 1999 A proposito di "L'errore di Heidegger" di Sandro Barbera Sandro Barbera

2070126IAV Avvenire 26 gennaio 2007 Nazismo, esce in Francia il libro pro Heidegger