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Guarda un po’ con chi andava a scuola Hitler
Strane coppie l'intellettuale e il tiranno
Ludwing Wittgenstein, il filosofo più misterioso e importante del ‘900, e il dittatore nazista furono compagni di studi. Lo ha scoperto uno storico inglese guardando una vecchia foto. Solo una curiosa coincidenza? Non proprio, ecco come nacque un’amicizia che avrebbe avuto ripercussioni sulla storia dell’intero secolo
Corriere della Sera, 4 giugno 1998
Pierluigi Panza
Pubblichiamo le pagine di The Jew of Linz (edizioni Century) di Kimbrley Cornish dove si dimostra (attraverso la foto di classe pubblicata sopra) che Hitler e Wittgenstein, entrambi quattordicenni, frequentavano nel 1904-1905 la Realschule di Linz. I due si conobbero e anche abbastanza bene tanto che, arriva a sostenere Cornisch, il giovano ebreo (citato in Mein Kampf) che avviò Hitler sulla strada dell’antisemitismo sarebbe stato proprio Wittgenstein.
Hitler era di qualche giorno più vecchio di Ludwing Wittgenstein, ma nell’anno in cui si trovarono entrambi nella stessa scuola il primo frequentava la terza classe, mentre il secondo la quinta, essendo l’uno un anno indietro e l’altro un anno avanti rispetto alla media. La scuola aveva fama di essere una roccaforte del nazionalismo tedesco, e in Mein Kampf Hitler racconta di un insegnante di storia che aveva ripercorso il passato glorioso della Germania fino alle tribù teutoniche, C’era a scuola un gruppetto di ragazzi ebrei che, può dire venissero perseguitati, se si considera il comportamento comunque rude dei compagni. Un ex alunno spiega a questo proposito che se un ebreo veniva chiamato Saujud! Durante un litigio altro non era che un modo di dire, come si sarebbe usato l’epiteto Saupreuss per un bavarese. Purtroppo Mc Guinnes non rivela né il nome di questo ex alunno né a chi fu resa questa spiegazione. Il brano ricorda un passo del libro di Jetzinger La giovinezza di Hitler, in cui si riporta una conversazione del 1938 tra lo stesso Jetzinger e un certo signor Keplinger, che aveva conosciuto Hitler alla Realschule. Una volta Adolf urlò a un ragazzo «Du saujud!» («Sporco ebreo!»). Il ragazzo rimase impietrito: a quell’epoca non sapeva di avere origini ebraiche, l’avrebbe scoperto solo anni dopo… Nella sua biografia di Wittgenstein, Mc Guinness ci informa, basandosi sulle rivelazioni di un «ex alunno», che «Saujud!» veniva usato a scuola, ma non aveva un’importanza maggiore degli analoghi epiteti rivolti ai tedeschi di Prussica. Anche Jetzinger ci dice che veniva usato, ma non da un qualsiasi studente, bensì proprio da Adolf Hitler! E Hitler lo usò non per apostrofare un ebreo, ma un ragazzo di origini ebraiche… Viene da chiedersi «Chi sarà stato quello sfortunato studente?» e inevitabilmente sorge un intrigante sospetto. Ma ciò che ci suggerisce tale sospetto potrebbe essere realmente possibile? Cerchiamo di approfondire… Hitler nacque il 20 aprile 1989, solo sei giorni prima di Wittgenstein si trovarono a frequentare la stessa scuola durante l’anno scolastico 1904-1905. Secondo la biografia generale di Hitler scritta da Alan Bullock, Hitler entrò alla Realschule di Linz nel settembre del 1900. Monk afferma inoltre che «Niente dimostra che ebbero mai contatti diretti». Forse è vero, ma in una fotografia che ritrae Hitler a scuola a quattordici anni compare assai vicino nella fila sottostante sulla sinistra anche il quattordicenne Wittgenstein. La fotografia è stata ingrandita fino al dettaglio della Divisione Identificazione dei Victoria Police Department utilizzando un software apposito messo a punto internamente. Il ritratto dell’individuo che ritengo essere Wittgenstein è stato «invecchiato» di dieci anni e confrontato con le fotografie di Wittgenstein adulto. Gli addetti coinvolti nell’operazione hanno usato le procedure di identificazione fotografica normalmente adottate dalla polizia e affermano che l’identificazione è «altamente probabile», rientrando nel grado più elevato di certezza riconosciuto dal Dipartimento. La questione della fotografia non è stata sollevata in altri testi, ma evidentemente riveste notevole importanza ai fini della nostra ipotesi.
Kimberley Cornish