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Gli errori di Heidegger sugli ebrei "annientati" e gli eccessi della stampa
Libero, 10 febbraio 2015
Simone Paliaga
Heidegger in un tweet. Ecco il regalo ammannito domenica dal Corriere della sera: «non può sorprendere che Heidegger parli della Shoah e la consideri sia sotto l'aspetto filosofico sia sotto quello politico. Autoannientamento, è la parola chiave. Gli ebrei si sarebbero autoannientati». Lo scrive Donatella Di Cesare, autrice del miglior lavoro europeo su Heidegger e gli ebrei e vicepresidente della Martin Heidegger-Gesellsehaft, annunciando quanto si trova nel nuovo volume dei Schwarze Hefte di imminente pubblicazione in Germania. Queste dichiarazioni le offrono due pagine sul giornale senza però rendere un buon servizio al suo tema di studio. Già nei precedenti Quaderni neri su duemila pagine cinque volte fa capolino quello che lei e il curatore tedesco, Peter Trawny, considerano antisemitismo ontologico. E ora questo. Sì, Heidegger fu un nazista, prese la tessera del Nsdpa. Addirittura nei suoi quaderni di appunti, non destinati alla pubblicazione, accosta l'ebraismo al liberalismo, al cristianesimo, al bolscevismo e all'americanismo, manifestazioni di quella metafisica della soggettività che ha visto gli albori con Platone e da cui deriva la trasformazione del mondo in realtà manipolabile. Ora che abbiamo trovato conferma dei sospetti, lasciamo alle spalle i pruriti gossippari e torniamo allo studio di Heidegger senza disinnescare la forza del suo pensiero con l'accusa di antisemitismo.