Critica testuale senza il testo

Da Libro bianco.

Categoria: Metodi

Più che un metodo è un virtuosismo che solo i più raffinati tra gli onniscienti di professione si possono permettere. Consiste nel prodursi in dotte e profonde analisi estetico-morali di testi... di cui non esiste il testo. Il primo, e per molto tempo unico esempio di questo insolito virtuosismo, è quello del professor Claudio Magris e del suo articolo Hannah, vittima di un inganno d'amore (Corriere della Sera, 9 giugno 1996). In esso, il professor Magris prima disquisisce di «una lettera untuosa e falsamente profonda», in cui Heidegger dà prova «di come si possano simulare anche con se stessi sentimenti apparentemente sofferti», affermando quindi che Heidegger era solito spacciare «poesiole kitsch» in lettere dense di «pathos ridondante e pacchiano» che scadono «nel cattivo gusto dell'enfasi e dell'unzione religiosizzante».

L'unico problema è che, nel giugno 1996, cioè quando il Corriere della Sera pubblicò l'articolo del dotto professore, nessuna di quelle lettere era materialmente accessibile in alcun modo. Le lettere furono rese pubbliche solo tre anni dopo, quando venne pubblicato l'epistolario Martin Heidegger / Hannah Arendt (a cura di Ursula Ludz, Klostermann, 1999).

Il metodo è tornato in auge nel 2013, a ridosso dell'uscita dei Quaderni neri di Heidegger (vol. 94, 95 e 96 della Gesamtausgabe). In quell'occasione, alcuni audaci onniscienti di professione decisero di cimentarsi nella chiaroveggenza, producendosi in esegesi dei testi prima ancora che i testi stessi fossero pubblicati.


Metodo applicato nei seguenti Articoli:

1960609ICS Corriere della Sera 9 giugno 1996 Hannah, vittima di un inganno d'amore Claudio Magris

2140127IPA Panorama, 27 gennaio 2014 Fantasmi della memoria fra Heidegger e Celan Alessandra Iadicicco