Differenze tra le versioni di "Antisemitismo"
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La prima pubblicazione di questa celebre "voce" sembra risalire al libro di Guido Schneeberger ''Nachlese zu Heidegger'' (1962), dove è riportato un estratto dell'autobiografia della moglie di Ernst Cassirer scritta nel 1950 in cui, a proposito di Heidegger, si afferma: «La sua inclinazione per l'antisemitismo non ci era affatto sconosciuta». L'opinione di Toni Cassirer, formulata a vent'anni di distanza dagli eventi raccontati nell'autobiografia (l'incontro a Davos tra Cassirer e Heidegger del 1929), non è suffragata da alcun elemento di prova, né vi sono altri documenti, tra quelli raccolti da Schneeberger, che vi diano sostegno. | La prima pubblicazione di questa celebre "voce" sembra risalire al libro di Guido Schneeberger ''Nachlese zu Heidegger'' (1962), dove è riportato un estratto dell'autobiografia della moglie di Ernst Cassirer scritta nel 1950 in cui, a proposito di Heidegger, si afferma: «La sua inclinazione per l'antisemitismo non ci era affatto sconosciuta». L'opinione di Toni Cassirer, formulata a vent'anni di distanza dagli eventi raccontati nell'autobiografia (l'incontro a Davos tra Cassirer e Heidegger del 1929), non è suffragata da alcun elemento di prova, né vi sono altri documenti, tra quelli raccolti da Schneeberger, che vi diano sostegno. | ||
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* Löwith nell'autobiografia ''La mia vita in Germania'' (pubblicata nel 1986) scrive: «L'ortodossia piccolo-borghese del partito ha guardato con sospetto al nazionalsocialismo di Heidegger, perché in esso la questione razziale e la questione ebraica non hanno nessun ruolo. "Essere e tempo" è dedicato all'ebreo Husserl, il libro su Kant al semiebreo Scheler, e nel periodo di Friburgo sotto la guida di Heidegger abbiamo studiato Bergson e Simmel.» | * Löwith nell'autobiografia ''La mia vita in Germania'' (pubblicata nel 1986) scrive: «L'ortodossia piccolo-borghese del partito ha guardato con sospetto al nazionalsocialismo di Heidegger, perché in esso la questione razziale e la questione ebraica non hanno nessun ruolo. "Essere e tempo" è dedicato all'ebreo Husserl, il libro su Kant al semiebreo Scheler, e nel periodo di Friburgo sotto la guida di Heidegger abbiamo studiato Bergson e Simmel.» | ||
− | Ricordiamo che Marcuse e Löwith, oltre ad aver frequentato da vicino Heidegger (il primo dal 1928 al 1932, il secondo fin dal 1920), furono tra i suoi critici più | + | Ricordiamo che Marcuse e Löwith, oltre ad aver frequentato da vicino Heidegger (il primo dal 1928 al 1932, il secondo fin dal 1920), furono tra i suoi critici più severi dopo la guerra. |
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Versione delle 20:38, 7 mag 2012
Categoria: Voci
"Heidegger era antisemita"
L'origine della diceria e la sua smentita da parte di Marcuse e Löwith
La prima pubblicazione di questa celebre "voce" sembra risalire al libro di Guido Schneeberger Nachlese zu Heidegger (1962), dove è riportato un estratto dell'autobiografia della moglie di Ernst Cassirer scritta nel 1950 in cui, a proposito di Heidegger, si afferma: «La sua inclinazione per l'antisemitismo non ci era affatto sconosciuta». L'opinione di Toni Cassirer, formulata a vent'anni di distanza dagli eventi raccontati nell'autobiografia (l'incontro a Davos tra Cassirer e Heidegger del 1929), non è suffragata da alcun elemento di prova, né vi sono altri documenti, tra quelli raccolti da Schneeberger, che vi diano sostegno.
Va ricordato che nessuno, tra coloro che conobbero Heidegger da vicino, ha mai notato in lui la presenza di "antisemitismo". Molti, invece, hanno smentito espressamente la "voce". Riportiamo ciò che hanno pubblicamente affermato due suoi celebri studenti ebrei, Herbert Marcuse e Karl Löwith:
- Marcuse, in un'intervista del 1977 dichiara: «Quello che le posso assicurare è che Heidegger non era antisemita» (Cfr. Viva la muerte! Colloquio con Herbert Marcuse, L'Espresso, 24 aprile 1988).
- Löwith nell'autobiografia La mia vita in Germania (pubblicata nel 1986) scrive: «L'ortodossia piccolo-borghese del partito ha guardato con sospetto al nazionalsocialismo di Heidegger, perché in esso la questione razziale e la questione ebraica non hanno nessun ruolo. "Essere e tempo" è dedicato all'ebreo Husserl, il libro su Kant al semiebreo Scheler, e nel periodo di Friburgo sotto la guida di Heidegger abbiamo studiato Bergson e Simmel.»
Ricordiamo che Marcuse e Löwith, oltre ad aver frequentato da vicino Heidegger (il primo dal 1928 al 1932, il secondo fin dal 1920), furono tra i suoi critici più severi dopo la guerra.